Aurofranco Di Lino mostra le foto storiche dei Mercati Generali e la sua passione per quelle memorie in un'intervista in cui descrive i luoghi dei primi mercati (piazza Navona, Campo de’ Fiori, Pantheon, via San Teodoro, mercato delle Erbe di viale Manzoni) fino alla costruzione dei Mercati Generali sulla via Ostiense, “il ventre di Roma che misurava quanto mangiava la città”. Il lavoro del facchino era molto duro, dalle 3 di notte fino alle 16. All’interno del mercato lavoravano 600 facchini muniti di carrettino, il classico fagocchio sostituito poi dal carrello elettrico negli anni Sessanta, 120 pesatori e 50 scaricatori oltre a figure dei toccaroli che vendevano le cassette di frutta ammaccata alle famiglie più bisognose.
I Mercati vivranno sino al 2002, anno di apertura del Centro Agro Alimentare di Guidonia. Nell’intervista svolta da Marco Pasini, Di Lino parla anche della sua attività di sindacalista e dell’importanza della cooperativa dei facchini San Paolo nata nel settembre del 1944: “ner fascismo non era consentito fare cooperative […], ma qui dentro c’erano proprio gli antifascisti veri”...