Prive di una rappresentazione diretta del conflitto, le immagini mostrano la lontananza dal fronte, i preparativi, il distacco, i lavori delle donne per i soldati al fronte, le foto spedite come cartoline, forse il ritorno.
Si celebrava ogni anno, con cortei e manifestazioni, l’anniversario dell’entrata in guerra. Nel 1919, l'anniversario della 'vittoria', si svolse una grande esposizione di cannoni austriaci a Piazza Venezia. Tutti i paesi partecipanti al conflitto costruirono un monumento al Milite ignoto. In Italia Maria Bergamas, madre di un soldato disperso in combattimento, scelse una salma tra undici di soldati non identificati; la bara fu deposta in un carro ferroviario che sfilò in tutta Italia fino a Roma, dove il 4 novembre 1921 fu deposta nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, e poi portata negli anni Trenta al Vittoriano (Edgardo Bartoli, Il Milite Ignoto che riunificò l'Italia nel 1921, Corriere della Sera, 17 novembre 2003, p. 2)