A piedi, in bicicletta, su carrozze, barrocci, carretti... sono tanti i modi di muoversi in città. Nel trasporto pubblico, un servizio di omnibus a cavalli venne inaugurato nel 1845; in quel periodo nascono le tranvie, prima a cavalli, poi a vapore, infine elettriche (1895). Dal 1911 si inaugurano le linee urbane elettriche, sostituite con autobus nel 1930. Nel 1937 entrano in funzione le prime linee filoviarie. L'immagine del 1920 della tramvia Roma-Civita Castellana a scartamento ridotto, è emblematica: inaugurata nel 1906, la tramvia diviene nel 1932 la ferrovia Roma-Civita Castellana-Viterbo, importante collegamento tra la Capitale e la Tuscia.
Con la ricostruzione del secondo dopoguerra, nel 1948 si ripristinano le linee della rete prebellica. L'automobile e il motociclo erano un lusso irragiungibile per gran parte della popolazione e le strade si mostravano deserte. Con il boom degli anni Cinquanta, l'auto e la moto, la lambretta o la vespa, saranno invece da tutti esibite quasi con orgoglio. La rete pubblica autofiloviaria si espanderà a danno di quella tranviaria, ma sarà poi sostituita da una rete di autobus