L'Album di Roma

Fotografie private del Novecento

Scuola 725

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Imparammo a spogliarci del vestito che ci avevano messo addosso, di essere portatori di bisogni, e indossammo l’abito di portatori di diritti

Maestro, sacerdote e scrittore, Roberto Sardelli (Pontecorvo, 1935 – Pontecorvo, 18 febbraio 2019) si è battuto per il riscatto civile dei baraccati di Roma, dopo essersi avvicinato alla pedagogia di Don Lorenzo Milani. La scelta di donare nel 2015 i suoi libri e l’archivio alla Biblioteca Raffaello trae origine dalla vicinanza della biblioteca con l’Acquedotto Felice e dal fatto che in questo quartiere vivono ancora molti dei protagonisti dell’esperienza della scuola 725.

La scuola prende il nome dal numero civico della baracca che Don Roberto prese in affitto per aprirla ai bambini, figli dei baraccati dell’Acquedotto Felice e dar così loro un’opportunità educativa e di crescita.

Tra i ragazzi che all’epoca lo affiancarono come volontari, Grazia Napoletano ha curato il trasporto del materiale e la digitalizzazione dei documenti.

Il fondo è costituito dai libri che Sardelli usava a scuola, alcuni ricchi di note di lettura e appunti a matita, e da un archivio che documenta l’attività di scuola 725: i giornalini ciclostilati, i disegni a cera dei bambini, alcune fotografie; la corrispondenza con la Curia romana; la rassegna stampa dell’epoca sul tema della lotta per la casa, i baraccati dell’Acquedotto Felice e la lettera al sindaco che ebbe grande risonanza nel 1968; la corrispondenza relativa a Pontecorvo e al recupero dei centri storici. Corredano il fondo una chitarra, il microscopio e la sua macchina da scrivere.

Scuola 725

Imparammo a spogliarci del vestito che ci avevano messo addosso, di essere portatori di bisogni, e indossammo l’abito di portatori di diritti

Maestro, sacerdote e scrittore, Roberto Sardelli (Pontecorvo, 1935 – Pontecorvo, 18 febbraio 2019) si è battuto per il riscatto civile dei baraccati di Roma, dopo essersi avvicinato alla pedagogia di Don Lorenzo Milani. La scelta di donare nel 2015 i suoi libri e l’archivio alla Biblioteca Raffaello trae origine dalla vicinanza della biblioteca con l’Acquedotto Felice e dal fatto che in questo quartiere vivono ancora molti dei protagonisti dell’esperienza della scuola 725.

La scuola prende il nome dal numero civico della baracca che Don Roberto prese in affitto per aprirla ai bambini, figli dei baraccati dell’Acquedotto Felice e dar così loro un’opportunità educativa e di crescita.

Tra i ragazzi che all’epoca lo affiancarono come volontari, Grazia Napoletano ha curato il trasporto del materiale e la digitalizzazione dei documenti.

Il fondo è costituito dai libri che Sardelli usava a scuola, alcuni ricchi di note di lettura e appunti a matita, e da un archivio che documenta l’attività di scuola 725: i giornalini ciclostilati, i disegni a cera dei bambini, alcune fotografie; la corrispondenza con la Curia romana; la rassegna stampa dell’epoca sul tema della lotta per la casa, i baraccati dell’Acquedotto Felice e la lettera al sindaco che ebbe grande risonanza nel 1968; la corrispondenza relativa a Pontecorvo e al recupero dei centri storici. Corredano il fondo una chitarra, il microscopio e la sua macchina da scrivere.

Fotografie
Fotografo
Anonimo
Data ripresa
1971/12
Luogo ripresa
Roma (RM)
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Anonimo
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1971/12
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1971/12
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1973/04
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1973/04
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1973/04
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1970 ca
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1970
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1970
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